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Quali sono le regole per una buona collaborazione?

Si tratta di una delle domande emerse durante l'ultimo appuntamento di #epursimuove. Una questione che interessa molti, soprattutto quando si tratta di trovare dei partner più che dei collaboratori e il motivo è semplice: scegliere un partner è una fase importante e rischiosa! Significa conoscere l'altro, fidarsi di lui e ritenere che sia effettivamente competente nella sua materia. E' un processo di reciproca conoscenza che richiede tempo ed energia e non è detto che non escano comunque delle sorprese nel tempo.

E allora, appunto, ci siamo confrontati proprio su questo tema: come si definisce una buona collaborazione? Come si costruisce un rapporto duraturo?

  • I più hanno parlato della necessità di darsi delle regole chiare: definire e concordare nel dettaglio le competenze, i limiti, i diritti e i doveri di tutti; dichiarare cosa ci si aspetta dall'altro e cosa si pensa di poter dare; esplicitare quanta energia e quanto tempo si può dedicare ai collaboratori e in che modo.

  • Un altro aspetto molto importante è quello del coinvolgimento: quanto si crede in noi stessi e nell'altro? Quanto si crede nel progetto che si vuole sviluppare assieme? Ci sono dei motivi oggettivi per i quali uno dei partner può esercitare più forza degli altri? Doversi ritrovare a trainare il gruppo da soli o dover ricercare in altri il supporto ed il confronto che speravamo di avere dai nostri collaboratori, a lungo termine, crea delle crepe nel rapporto.

Si è arrivati alla conclusione che le persone che scegliamo come partner devono essere capaci, coinvolte ed impegnate perchè devono essere parte attiva nel far funzionare il progetto comune. Questo significa essere allineati nelle 4 fasi:

il sogno - la pianificazione - la realizzazione - la celebrazione.

Qual'è la vostra esperienza di collaborazione? In che modo siete riusciti a far funzionare le vostre? E cosa avreste potuto fare di diverso con le altre?

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