Il curriculum non è la tua storia, è la tua pubblicità
In questi giorni, ho letto da più parti la vicenda di Anaelle Antigny, la ragazza che ha trovato lavoro grazie alle storie di Instagram. Non è il primo caso che sale all'attenzione dei media sul tema e di solito viene associato al concetto "il curriculum è morto".
Io credo che in realtà il punto non sia se il curriculum è morto o meno. E non credo neanche che il punto sia dover iniziare a fare storie su Instagram o video virali per Youtube o qualsiasi altra cosa vi venga in mente che possa essere etichettata come "alternativa".
La vera cosa da ricordare e considerare è che quando una azienda ricerca personale, può incontrare potenzialmente centinaia di persone. E che queste si presenteranno, almeno in una primissima fase, attraverso degli strumenti virtuali: una email, un profilo sui portali di ricerca lavoro, un foglio di carta, un video, delle fotografie e via dicendo. Ed è proprio sulla base di questo primo impatto che decideranno chi portare avanti nel processo di selezione.
Tempo per candidato? Forse un minuto. Probabilmente meno.
E' chiaro, a questo punto, che, dal punto di vista di chi cerca lavoro, la soluzione migliore è quella di rendere quel minuto il più memorabile possibile. In che modo?
Ricordandosi sempre che nello scrivere il nostro curriculum non stiamo semplicemente raccontando le nostre esperienze lavorative e scolastiche ma stiamo vendendo un prodotto. Stiamo vendendo noi stessi! E che l'unico modo per venderlo bene è immedesimarsi nel ruolo di responsabile marketing di una grande azienda che deve pubblicizzare il suo prodotto.
Il curriculum deve essere il concentrato di quanto più figo c'è in noi, di quanto sia fortunata l'azienda che ci assume, di quanto noi possiamo essere esattamente quello che stanno cercando e via dicendo.
Non sto dicendo che dobbiamo mentire, anzi! Le bugie hanno le gambe corte e prima o poi vengono scoperte, creando più problemi che altro.
Ciò che dobbiamo fare è mettere in chiaro qual è il vantaggio che ha il nostro interlocutore nel decidere di "acquistare" noi.
Quando abbiamo chiaro questo concetto la conseguenza naturale è che dobbiamo scegliere i contenuti giusti e dobbiamo scegliere lo strumento per comunicarli nel modo più efficacie possibile! Che sia un video, un book fotografico, una lettera scritta a mano, un puzzle, una app o un classico curriculum in word.
Ogni professione ha il suo canale e il suo strumento, ogni professione richiede alcune competenze piuttosto che altre, ogni professione presta attenzione ad alcuni aspetti piuttosto che ad altri. E ogni candidato ha una storia da raccontare, delle competenze e delle capacità che lo caratterizzano, delle passioni e dei sogni che lo muovono.
Cosa fare quindi per scrivere un curriculum efficacie? Te lo riassumo in 6 punti:
conoscersi e conoscere i nostri punti di forza
sapere cosa che lavoro vogliamo trovare
conoscere cosa serve e cosa viene richiesto per fare il lavoro dei nostri sogni
pensare a chi riceve il nostro cv e cosa può colpire il suo interesse e la sua attenzione
trovare lo strumento più adatto di comunicazione (quello che usiamo con più facilità e che viene usato dai selezionatori del nostro settore con più probabilità)
scegliere i contenuti giusti e metterli insieme in modo efficacie
Se ti rendi conto di essere in difficoltà già con i primi due punti, ti consiglio di fare gli esercizi che trovi su "E adesso cosa faccio? Il manuale per trovare lavoro ad ogni età". Lo puoi comprare cliccando qui.
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